Quando si usa lo #slutshaming per mantenere la donna in una certa subalternanza #StopSlutshaming

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Su La Friendzone non esiste è apparso questo screenshot che viene dalla pagina Facebook di un blog. L’articolo parla di una tribù di donne islamiche che non portano il velo e hanno più libertà sessuale delle occidentali, proprio per mettere in luce che non è l’islam a portare misoginia.

I commenti sotto l’articolo erano generalmente positivi ma non sono mancati quelli da parte di persone fortemente ostili alla libertà sessuale di una donna. I commenti li potete trovare sopra a sinistra.

Ma vi rendete conto che alla fine i veri retrogradi siamo noi occidentali? Le donne della nostra cultura sono costrette a scoprire il corpo e renderlo provocante, soprattutto per vendere prodotti, ma poi se ha un po’ di cellulite o ha avuto più di due partner quattro anni viene fortemente riprovata. Le donne italiane sono considerate oggetti sessuali e questo lo notiamo ogni giorno nei mass-media e ogni giorno appena sentiamo di uomini che vanno a prostitute. Il numero di uomini italiani che ogni anno consumano prestazioni sessuali a pagamento è la prova di come nella nostra cultura è concepita la sessualità femminile.

La cosa più triste è che per questo veniamo convinte che siamo più emancipate delle donne islamiche. Ma non è così. Le donne occidentali, come in tutte le culture, sono considerate oggetti sessuali e c’è molta più ipocrisia. Anche qui è impossibile per noi autodeterminarci senza subire slut-shaming.

Come dice giustamente l’admin di LFNE, è già tanto che gli uomini abbiano concesso loro di togliere il velo , ora vorrebbero pure decidere con chi andare a letto?

Perché i commenti, specialmente quello di Antonio mostrano proprio questo pensiero e un’interpretazione simile:“Ok che le donne non devono portare il velo, possono scoprire il loro corpo e non vengono essere picchiate dai loro mariti, ma come si permettono queste qui a volere troppo, dunque pretendere una parità sessuale completa; a voler essere come gli uomini e a non ricordarsi ogni tanto che sono donne e che quindi in quanto tali devono mantenere una certa sbalternanza?”

Oppure il commento di Tina che si dice femminista e poi nega tutto quello per cui il femminismo ha lottato, ossia l’idea che le donne dovevano fare sesso solo per dovere ma mai per piacere. “Le donne non dovrebbero farlo con chi le pare e piace” sembra ricordare che il compito e il diritto di pretendere l’accoppiamento prerogativa sia dell’uomo. Uno dei motivi per cui fenomeni tristi come la prostituzione coercitiva e lo stupro non muoiono mai. Stereotipi sociali che creano grandi violenze e discriminazioni. Diceva una twittatrice americana “la cultura stupro supporta lo slutshaming, lo slutshaming supporta la cultura dello stupro”.

Questi non sono altro che gravi stereotipi radicati nella società occidentale, soprattutto italiana. La donna single che ha un comportamento sessuale “da uomo” viene considerata una troia, mentre l’uomo può aver diritto anche di tradire sua moglie se lei non lo soddisfa più. Questo non è diverso dal criticare una donna perché ha scelto di fare “il meccanico” in quanto considerato per maschi.

Non mi stupisce se a questi non fa una piega la poligamia maschile ma alzano scudi di disprezzo appena sentono che qualche tribù isolata è matriarcale, dunque esiste anche la poligamia femminile.

Ancora oggi per offendere una donna le si dà della troia, quando è stata violentata si mette in dubbio la sua integrità morale in relazione al rapporto che ha con l’altro sesso. Come se la donna fosse una specie di schiava che deve stare attenta a come si rivolge ad un uomo. Dunque, una donna stuprata, come è accaduto da poco ad una minorenne, viene accusata di non essere rincasata presto, viene accusata di uscire per farsi le canne “perché ormai tutte le ragazzine sono delle poco di buono”.

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Spero che si capisca dato l’italiano..il commento è quello di Kevin

Come se uno stupro fosse meno grave se una si droga, beve, non è vergine o è tornata a casa troppo tardi (che poi erano le 23:30) o come se lo stupro fosse colpa della vittima.

Allo stesso modo lo stupratore può avvalersi dello slutshaming per stuprare una ragazza, come il militare che si è finto poliziotto, con il pretesto di infliggere una sanzione alla giovane, in quanto l’aveva vista bere birra assieme a due coetanee. Come può una vittima di stupro essere colpevolizzata per essersi fidata di un militare se la società è prima a ricordare alle donne che se sono in pericolo devono rivolgersi a loro?

Negli ambienti femministi degli Usa è nato un dibattito per dire basta allo slutshaming. Questo fenomeno è un indice di forte disparità di genere. In Italia nessun media ne ha parlato e questo è un forte segnale di quanto siano radicati gli stereotipi di genere maschilisti nel nostro Paese proprio perché lo slutshaming è lo stereotipo più misogino ma anche il più duro a morire. Io vorrei tentare con una petizione per portare il problema all’attenzione mediatica:

https://www.change.org/p/collettivit%C3%A0-diciamo-basta-allo-slut-shaming-e-al-bullismo-sessista-firma-e-condividi-su-twitter-stopslutshaming

Questa petizione è utile per far emergere la preoccupazione verso il fenomeno in Italia. Si svolgerà anche una campagna su Twitter #StopSlutshaming. Firma e condividi grazie 🙂

4 risposte a "Quando si usa lo #slutshaming per mantenere la donna in una certa subalternanza #StopSlutshaming"

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  1. Io sinceramente il significato di questo neologismo, lo ignoravo fino a 5 minuti fa, slut-shaming; vergogna, e slut cosa vuol dire? Tutto questo io l’avevo sempre classificato come sessismo, bene da oggi c’è uno strumento in più. Tutto questo, ritengo che sia importante, perchè il sessismo è poco percepito anche dalle donne. Si può trovare anche una radice storica, per lo meno dalle mie parti, fino ad un secolo fa, il controllo della sessualità femminile era delegato ad altre donne. La mia nonna mi raccontava, che la mattina dopo la notte di nozze, dovevano andare a lavare i lenzuoli al lavatoi pubblici, dove c’erano altre donne ad aspettare per verificare la presenza del sangue nei lenzuoli. La mia nonna non ci andò, si rifiutò ed alcune donne, di conseguenza non le hanno più rivolto parola. Con questo non voglio giustificare il sessismo delle donne, ma come vedo anche dai commenti che hai pubblicato del sessismo bisognerebbe parlarne molto di più, sopratutto tra donne, perchè se tra la maggioranza delle donne, il sessismo non è chiaro cosa sia, si fa poca strada.

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    1. Significa “onta della sgualdrina” ossia svergognamento della prostituta ed è nato perché la parola prostituta è sininimo di vergogna. Anche io fino all’anno scorso non la conoscevo..spero di diffonderla anche qui..purtroppo la questione della sessualità è uno degli stereotipi misogini duri a morire…L’Italia penso sia il paese più retrogrado d’europa per questo c’è così poca conoscenza del femminismo

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  2. ma in italiano, questo SLUT SHAMING non possiamo chiamarlo più semplicemente SPUTTANAMENTO ? Come se in italiano non esistesse il problema e il termine..basta anglicismi assurdi…

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    1. perchè la parola sputtanamento è sessista quindi non è molto appropriata.Le parole italiane sono troppo lunghe. Io penso anche sia utile l’inglese per mantenere contatti con i femminismi di tutto il mondo.

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